Quando accade l’impensabile: una riflessione sincera da allevatrice

Per sbaglio, ho pestato uno dei miei coniglietti.

Solo a scriverlo mi si stringe lo stomaco. È successo in un attimo, in un momento di distrazione. Lui era lì, silenzioso e curioso come sempre, e io non l’ho visto. Non riesco a descrivere il senso di colpa che ho provato, e che sto ancora provando, da allora.

Come allevatrice, vivo ogni giorno con i miei conigli. Li nutro, li accarezzo, li osservo crescere, li conosco uno per uno. Sono parte della mia vita. Vederlo soffrire, mi ha gettata in una spirale di frustrazione, tristezza e vergogna.

Mi sento sbagliata?

Sì. In questo momento sì. Perché mi chiedo come sia potuto succedere, perché non l’ho evitato, perché non sono riuscita a proteggerlo. La mente corre veloce, si accusa, si giudica.
Eppure, mentre scrivo queste righe, sento anche il bisogno di fermarmi, respirare e guardare questo evento con onestà.

Gli incidenti accadono. Anche a chi ama profondamente gli animali. Anche a chi dedica la vita a prendersene cura.

Questo dolore ha un senso?

Non voglio giustificarmi. Voglio però trasformare questa esperienza in qualcosa di utile. Scrivere questo articolo è un modo per elaborare quello che è successo, ma anche per aprirmi con chi magari ha vissuto qualcosa di simile e si è sentito solo, incompreso, o peggio ancora, “sbagliato”.

Ho deciso di non nascondermi dietro un silenzio, perché chi alleva animali con amore sa che ogni tanto la realtà può fare male. Ma è solo guardandola in faccia, con umiltà e sensibilità, che possiamo continuare a crescere come persone, come allevatori, e soprattutto come custodi della vita degli animali che ci sono stati affidati.

Un messaggio per chi legge